Tutto ciò che non ci Lega (Nord)
Cazzoooooo!!!!!! Come / da dove comincio?????????? Panico, WTF ecc... ecc...
In realtà avrei già voluto scrivere qualcosa relativo all'argomento qualche mese fa, dopo che la Lega prese il fucking 34% alle ultime elezioni europee però poi per un motivo o per l'altro non avevo più scritto niente ma oggi, anche grazie agli innumerevoli input che mi vengono leggendo le notizie di cronaca, ho deciso di sputare il rospo.
(Per scrivere questo sto addirittura posticipando la scrittura di una strofa per cui probabilmente non troverò mai più l'ispirazione che ho adesso... ma la vita a volte ti mette davanti a delle scelte)
P.S. : spero vivamente di riuscire a non essere troppo lungo, banale e di non divagare verso le millemila derive che potrebbe avere questo discorso: se lo dovessi fare chiedo venia, non è facile.
Allora, parto ponendo a tutti voi che state leggendo una domanda: avete fra le vostre amicizie o conoscenze strette qualcuno che si sarebbe potuto trovare fra quelli che a Lampedusa hanno urlato "Puttana, portateli a casa tua e fatti inculare, spero ti stuprino, ti piace nero!" (e via dicendo) a Carola Rakete, la comandante della Sea Watch, quando è scesa dalla nave?
(Ho preso questo esempio perchè ora ne parlano tutti ma ne avrei potuti portare molti altri e non voglio assolutamente, ripeto, assolutamente, parlare del caso in questione. Avete capito però no? parlo di QUELLI come loro)
Rispondo per primo io alla domanda e nel momento stesso in cui lo faccio provo un certo orgoglio nell'affermare che NO, nessun mio amico o conoscente potrebbe essere stato fra quelli a gridare quelle cose, esattamente come nessun mio amico o conoscente scriverebbe mai su un social i commenti che ogni tanto leggo e che mi provocano un misto di rabbia e depressione.
Io non mi sono mai trovato al tavolo con quelli come loro per bere ridendo o parlando dei cazzi miei, non sono mai andato con quelli come loro a vedere il concerto del mio gruppo preferito pogando sotto il palco, non siamo mai andati in vacanza assieme, non leggiamo gli stessi libri e non guardiamo gli stessi video su Youtube, in parole povere IO CON LORO NON C'ENTRO UN CAZZO: parliamo la stessa lingua perchè siamo nati casualmente nello stesso stato ma in realtà a livello mentale parliamo lingue di galassie che distano miliardi di anni luce una dall'altra e penso che sia così anche per tanti di voi. Prendetemi per disfattista ma penso che in questo periodo storico ci sia una incomunicabilità pressochè totale fra gruppi di persone ed altri gruppi di persone: attualmente l'Italia è un paese profondamente diviso o forse lo è sempre stato, ma questo è un altro discorso.
Ho esagerato?
Ecco, io ora voglio parlare invece a noi,
A noi! Sano e fiero popolo italico figlio del glorioso impero romano! No.... scherzo...
a voi, a quelli più simili a me, e non sto parlando nè di livello culturale nè di istruzione, non sto parlando nè di orientamento politico nè di provenienza geografica e altre stronzate, sto parlando di................. SENSIBILITA' (ecco, forse questa è la parola adatta) parlo a chi ha più o meno la mia stessa sensibilità su certe tematiche.
Cari miei, mi permetto umilmente di sottolineare, secondo me, quali sono i piccoli / grandi errori che tanti di noi commettono. A mio parere appartengono fondamentalmente a due grandi gruppi:
ROUND ONE, FIGHT!: Il modo in cui manifestiamo il nostro dissenso, specie sui social network
Lo ripeto sempre, ma così tante volte da rompere i coglioni: tante, troppe volte, il dibattito si riduce a una scontro fra tifoserie calcistiche dove alla curva che espone il meme con gli immigrati che hanno lo smartphone l'altra curva risponde col meme della Lega che deve restituire i 49 milioni, alla parte che rende Salvini eroe e simbolo per aver fermato gli sbarchi l'altra parte risponde rendendo eroe e simbolo Carola Rakete.
Quello che voglio dire è che non siamo allo stadio e purtroppo credo che rendere il dibattito solo uno sventolio di bandiere, simboli ed eroi serva solo a renderci più prevedibili, a farci entrare perfettamente nel ruolo del cattivo disegnato nel copione a teatro da parte di chi vuole banalizzare il conflitto.
Questo ragionare per slogan lasciamoglielo a loro, noi possiamo e dobbiamo scavare più a fondo: nel celeberrimo caso in questione per esempio potremmo informarci su come funzionano le ONG, su quali sono le leggi importanti di diritto marittimo e internazionale oppure da dove partono, perchè partono e come avviene il viaggio dei migranti.
Io sono il primo "colpevole" in questo, sono il primo che invece di guardarsi tutti i giorni l'evoluzione della trattativa per portare Dani Ceballos al Milan potrebbe usare mezz'ora per informarsi per esempio sulla situazione in Nigeria, sul perchè così tanti nigeriani scappano dal proprio paese
Al ragionare per slogan e sommi capi dovremmo controbattere informando: se rispondiamo con degli altri slogan anche noi stiamo purtroppo facendo il loro gioco: è come se in una partita a scacchi il tuo avversario conoscesse già a memoria le mosse che farai, è una partita che sei destinato a perdere.
"Guarda, c'è la foto di Salvini con il buco del culo al posto della faccia, devo postarla almeno ho fatto la mia buona azione e ho dimostrato a me e agli altri anche oggi di essere dalla parte giusta, coscienza a posto": quante volte vi è capitato anche incosciamente di pensarlo? Io sono onesto con me stesso, mi è capitato varie volte e non c'è niente di male ad ammetterlo, poi però c'è da andare un po'più a fondo perchè penso che l'appiattimento generale dei ragionamenti sia proprio ciò a cui puntano, e ci stanno riuscendo, purtroppo.
ROUND TWO, FIGHT!: Il pensare che anche gli altri ragionino utilizzando i nostri stessi criteri
Ragazzi ma quando voi attaccate un leghista mostrandogli l'incoerenza di Salvini che prima aveva detto una cosa e poi ha cambiato idea e dice il contrario pensate seriamente che il leghista si scandalizzi e non lo voti più?
Non credo di rovinare le certezze di qualcuno stile "Gli Unicorni non esistono!" se dico che la coerenza non per tutti è un valore: essere coerente o incoerente non per tutti è un metro di giudizio per giudicare una persona positivamente o negativamente.
Lo so lo so, il politically correct melenso dei mass media ci fa credere che tutti siamo persone pervase da principi e buoni sentimenti ma NON E' COSI': l'etica e la morale che abbiamo io e te non é la stessa che ha il resto della popolazione e quindi, per ritornare al discorso di prima, se tu dici al leghista che Salvini è incoerente o che la Lega ha rubato a lui non fotterá un cazzo,se punti sull'empatia verso delle persone che annegano in mare lui continuerà a votarla, perchè non valuta secondo i tuoi criteri mio caro, a lui basta che Salvini gli dica quello che lui vuole sentirsi dire. E' brutto da ammettere (e parlo anche con me stesso) ma è così.
Vi ricordate del caso Berlusconi / villa / Ruby / Emilio Fede / Minetti/ minorenni vestite da infermiere che gli fanno i servizietti?
Ecco, in quel caso io dicevo e penso tutt'ora che sia uno scandalo che un presidente del Consiglio avesse potuto compiere quel tipo di azioni e non mi capacitavo di come una persona dopo aver saputo tutto questo potesse continuare a votarlo, non me ne facevo una ragione.
Ma anche in questo caso purtroppo c'è una dura verità da accettare:
Alla persona in questione che lo votava NON GLIENE FOTTEVA UN CAZZO, eh sì proprio così. Berlusconi poteva anche andare con una sedicenne, non era una discriminante negativa per non votarlo: lo votava comunque e magari tra sè e sè pensava pure "Grande Silvio, a quell'età ancora che si tromba le ragazzine, beato lui, magari potessi farlo anche io" (ipotesi non troppo lontana dalla realtà).
Forse io sono diventato un po'troppo disilluso ma, ritornando a quello scritto all'inizio, trovo che con certa gente ci sia una incomunicabilità di fondo e provare a convincerli a colpi di etica o morale non porta a nulla se non a farsi del gran, gran, gran sangue marcio.
E quindi che si fa? Come sopra bisogna informarsi e fare informazione, sempre e comunque, soprattutto ADESSO.
Mi avvio verso la conclusione, e vi assicuro che è un sollievo più per me che per chi sta leggendo.
Una volta ho letto uno stato Facebook di un mio contatto che diceva a grandi linee che il problema è partito da quando in passato in televisione ogni volta che qualcuno (presentatori, ospiti ecc...) provava ad esprimere un'opinione politico / sociale veniva interrotto e tacciato come noioso, inopportuno perchè rovinava quell'atmosfera artefatta e di sorrisi di circostanza che deve sempre regnare in certi ambienti, purtroppo non solo in quelli televisivi.
Ecco, purtroppo in Italia più che in altri paesi ci hanno e ci siamo disabituati allo spirito critico, alla discussione e allo scambio di opinioni e questo perchè?
Perchè a scuola e all'università si fa nozionismo e non si parla, perchè al lavoro non si può sennò cosa pensa il capo e cosa pensano i colleghi, in ambienti pubblici meglio di no perchè sennò rompo le palle e vengo etichettato. Ecco, penso che il risultato oggi si possa toccare con mano: l'italiano medio (odio usare questo termine ma non me ne vengono di migliori per esprimere il concetto) è mediamente meno informato, meno curioso e meno abituato a un dibattito costruttivo rispetto a tanti colleghi europei e quindi di riflesso molto più permeabile alle opinioni preconfezionate che gli vengono offerte.
Ma proprio per questo forse, noi italiani a cui invece un' opinione propria piace costruirsela, abbiamo una marcia in più rispetto ai colleghi europei perchè ce la siamo dovuta andare a cercare e da un certo punto di vista sudarcela di più, mi piace pensarla così
E quindi?
Quindi dovremmo tutti cercare, in questo momento oggettivamente buio, di non perdere la speranza e di non farci buttare giù dalla disillusione, dalla rabbia e dalla frustrazione e soprattutto dall'indifferenza perchè è proprio in un periodo come questo dove chiunque abbia un mezzo per esprimersi (artistico e non) ha il dovere di far sentire la propria voce e come detto sopra di fare informazione, in tutti i modi possibili, anche a costo di risultare noiosi e rompere i coglioni, perchè adesso, cito i Punkreas, "vogliono il tuo cuore nero"
e il mio personalmente va benissimo così, con il colore che ha sempre avuto, anche se batte a 1.200 km di distanza.
Keep it strong
Ci si vede il 30 Febbraio
CUORE NERO
In realtà avrei già voluto scrivere qualcosa relativo all'argomento qualche mese fa, dopo che la Lega prese il fucking 34% alle ultime elezioni europee però poi per un motivo o per l'altro non avevo più scritto niente ma oggi, anche grazie agli innumerevoli input che mi vengono leggendo le notizie di cronaca, ho deciso di sputare il rospo.
(Per scrivere questo sto addirittura posticipando la scrittura di una strofa per cui probabilmente non troverò mai più l'ispirazione che ho adesso... ma la vita a volte ti mette davanti a delle scelte)
P.S. : spero vivamente di riuscire a non essere troppo lungo, banale e di non divagare verso le millemila derive che potrebbe avere questo discorso: se lo dovessi fare chiedo venia, non è facile.
Allora, parto ponendo a tutti voi che state leggendo una domanda: avete fra le vostre amicizie o conoscenze strette qualcuno che si sarebbe potuto trovare fra quelli che a Lampedusa hanno urlato "Puttana, portateli a casa tua e fatti inculare, spero ti stuprino, ti piace nero!" (e via dicendo) a Carola Rakete, la comandante della Sea Watch, quando è scesa dalla nave?
(Ho preso questo esempio perchè ora ne parlano tutti ma ne avrei potuti portare molti altri e non voglio assolutamente, ripeto, assolutamente, parlare del caso in questione. Avete capito però no? parlo di QUELLI come loro)
Rispondo per primo io alla domanda e nel momento stesso in cui lo faccio provo un certo orgoglio nell'affermare che NO, nessun mio amico o conoscente potrebbe essere stato fra quelli a gridare quelle cose, esattamente come nessun mio amico o conoscente scriverebbe mai su un social i commenti che ogni tanto leggo e che mi provocano un misto di rabbia e depressione.
Io non mi sono mai trovato al tavolo con quelli come loro per bere ridendo o parlando dei cazzi miei, non sono mai andato con quelli come loro a vedere il concerto del mio gruppo preferito pogando sotto il palco, non siamo mai andati in vacanza assieme, non leggiamo gli stessi libri e non guardiamo gli stessi video su Youtube, in parole povere IO CON LORO NON C'ENTRO UN CAZZO: parliamo la stessa lingua perchè siamo nati casualmente nello stesso stato ma in realtà a livello mentale parliamo lingue di galassie che distano miliardi di anni luce una dall'altra e penso che sia così anche per tanti di voi. Prendetemi per disfattista ma penso che in questo periodo storico ci sia una incomunicabilità pressochè totale fra gruppi di persone ed altri gruppi di persone: attualmente l'Italia è un paese profondamente diviso o forse lo è sempre stato, ma questo è un altro discorso.
Ho esagerato?
Ecco, io ora voglio parlare invece a noi,
A noi! Sano e fiero popolo italico figlio del glorioso impero romano! No.... scherzo...
a voi, a quelli più simili a me, e non sto parlando nè di livello culturale nè di istruzione, non sto parlando nè di orientamento politico nè di provenienza geografica e altre stronzate, sto parlando di................. SENSIBILITA' (ecco, forse questa è la parola adatta) parlo a chi ha più o meno la mia stessa sensibilità su certe tematiche.
Cari miei, mi permetto umilmente di sottolineare, secondo me, quali sono i piccoli / grandi errori che tanti di noi commettono. A mio parere appartengono fondamentalmente a due grandi gruppi:
ROUND ONE, FIGHT!: Il modo in cui manifestiamo il nostro dissenso, specie sui social network
Lo ripeto sempre, ma così tante volte da rompere i coglioni: tante, troppe volte, il dibattito si riduce a una scontro fra tifoserie calcistiche dove alla curva che espone il meme con gli immigrati che hanno lo smartphone l'altra curva risponde col meme della Lega che deve restituire i 49 milioni, alla parte che rende Salvini eroe e simbolo per aver fermato gli sbarchi l'altra parte risponde rendendo eroe e simbolo Carola Rakete.
Quello che voglio dire è che non siamo allo stadio e purtroppo credo che rendere il dibattito solo uno sventolio di bandiere, simboli ed eroi serva solo a renderci più prevedibili, a farci entrare perfettamente nel ruolo del cattivo disegnato nel copione a teatro da parte di chi vuole banalizzare il conflitto.
Questo ragionare per slogan lasciamoglielo a loro, noi possiamo e dobbiamo scavare più a fondo: nel celeberrimo caso in questione per esempio potremmo informarci su come funzionano le ONG, su quali sono le leggi importanti di diritto marittimo e internazionale oppure da dove partono, perchè partono e come avviene il viaggio dei migranti.
Io sono il primo "colpevole" in questo, sono il primo che invece di guardarsi tutti i giorni l'evoluzione della trattativa per portare Dani Ceballos al Milan potrebbe usare mezz'ora per informarsi per esempio sulla situazione in Nigeria, sul perchè così tanti nigeriani scappano dal proprio paese
Al ragionare per slogan e sommi capi dovremmo controbattere informando: se rispondiamo con degli altri slogan anche noi stiamo purtroppo facendo il loro gioco: è come se in una partita a scacchi il tuo avversario conoscesse già a memoria le mosse che farai, è una partita che sei destinato a perdere.
"Guarda, c'è la foto di Salvini con il buco del culo al posto della faccia, devo postarla almeno ho fatto la mia buona azione e ho dimostrato a me e agli altri anche oggi di essere dalla parte giusta, coscienza a posto": quante volte vi è capitato anche incosciamente di pensarlo? Io sono onesto con me stesso, mi è capitato varie volte e non c'è niente di male ad ammetterlo, poi però c'è da andare un po'più a fondo perchè penso che l'appiattimento generale dei ragionamenti sia proprio ciò a cui puntano, e ci stanno riuscendo, purtroppo.
ROUND TWO, FIGHT!: Il pensare che anche gli altri ragionino utilizzando i nostri stessi criteri
Ragazzi ma quando voi attaccate un leghista mostrandogli l'incoerenza di Salvini che prima aveva detto una cosa e poi ha cambiato idea e dice il contrario pensate seriamente che il leghista si scandalizzi e non lo voti più?
Non credo di rovinare le certezze di qualcuno stile "Gli Unicorni non esistono!" se dico che la coerenza non per tutti è un valore: essere coerente o incoerente non per tutti è un metro di giudizio per giudicare una persona positivamente o negativamente.
Lo so lo so, il politically correct melenso dei mass media ci fa credere che tutti siamo persone pervase da principi e buoni sentimenti ma NON E' COSI': l'etica e la morale che abbiamo io e te non é la stessa che ha il resto della popolazione e quindi, per ritornare al discorso di prima, se tu dici al leghista che Salvini è incoerente o che la Lega ha rubato a lui non fotterá un cazzo,se punti sull'empatia verso delle persone che annegano in mare lui continuerà a votarla, perchè non valuta secondo i tuoi criteri mio caro, a lui basta che Salvini gli dica quello che lui vuole sentirsi dire. E' brutto da ammettere (e parlo anche con me stesso) ma è così.
Vi ricordate del caso Berlusconi / villa / Ruby / Emilio Fede / Minetti/ minorenni vestite da infermiere che gli fanno i servizietti?
Ecco, in quel caso io dicevo e penso tutt'ora che sia uno scandalo che un presidente del Consiglio avesse potuto compiere quel tipo di azioni e non mi capacitavo di come una persona dopo aver saputo tutto questo potesse continuare a votarlo, non me ne facevo una ragione.
Ma anche in questo caso purtroppo c'è una dura verità da accettare:
Alla persona in questione che lo votava NON GLIENE FOTTEVA UN CAZZO, eh sì proprio così. Berlusconi poteva anche andare con una sedicenne, non era una discriminante negativa per non votarlo: lo votava comunque e magari tra sè e sè pensava pure "Grande Silvio, a quell'età ancora che si tromba le ragazzine, beato lui, magari potessi farlo anche io" (ipotesi non troppo lontana dalla realtà).
Forse io sono diventato un po'troppo disilluso ma, ritornando a quello scritto all'inizio, trovo che con certa gente ci sia una incomunicabilità di fondo e provare a convincerli a colpi di etica o morale non porta a nulla se non a farsi del gran, gran, gran sangue marcio.
E quindi che si fa? Come sopra bisogna informarsi e fare informazione, sempre e comunque, soprattutto ADESSO.
Mi avvio verso la conclusione, e vi assicuro che è un sollievo più per me che per chi sta leggendo.
Una volta ho letto uno stato Facebook di un mio contatto che diceva a grandi linee che il problema è partito da quando in passato in televisione ogni volta che qualcuno (presentatori, ospiti ecc...) provava ad esprimere un'opinione politico / sociale veniva interrotto e tacciato come noioso, inopportuno perchè rovinava quell'atmosfera artefatta e di sorrisi di circostanza che deve sempre regnare in certi ambienti, purtroppo non solo in quelli televisivi.
Ecco, purtroppo in Italia più che in altri paesi ci hanno e ci siamo disabituati allo spirito critico, alla discussione e allo scambio di opinioni e questo perchè?
Perchè a scuola e all'università si fa nozionismo e non si parla, perchè al lavoro non si può sennò cosa pensa il capo e cosa pensano i colleghi, in ambienti pubblici meglio di no perchè sennò rompo le palle e vengo etichettato. Ecco, penso che il risultato oggi si possa toccare con mano: l'italiano medio (odio usare questo termine ma non me ne vengono di migliori per esprimere il concetto) è mediamente meno informato, meno curioso e meno abituato a un dibattito costruttivo rispetto a tanti colleghi europei e quindi di riflesso molto più permeabile alle opinioni preconfezionate che gli vengono offerte.
Ma proprio per questo forse, noi italiani a cui invece un' opinione propria piace costruirsela, abbiamo una marcia in più rispetto ai colleghi europei perchè ce la siamo dovuta andare a cercare e da un certo punto di vista sudarcela di più, mi piace pensarla così
E quindi?
Quindi dovremmo tutti cercare, in questo momento oggettivamente buio, di non perdere la speranza e di non farci buttare giù dalla disillusione, dalla rabbia e dalla frustrazione e soprattutto dall'indifferenza perchè è proprio in un periodo come questo dove chiunque abbia un mezzo per esprimersi (artistico e non) ha il dovere di far sentire la propria voce e come detto sopra di fare informazione, in tutti i modi possibili, anche a costo di risultare noiosi e rompere i coglioni, perchè adesso, cito i Punkreas, "vogliono il tuo cuore nero"
e il mio personalmente va benissimo così, con il colore che ha sempre avuto, anche se batte a 1.200 km di distanza.
Keep it strong
Ci si vede il 30 Febbraio
CUORE NERO
Sono d'accordo con l'analisi, anzi, penso che non esista neppure l'italiano "medio" ma piuttosto un individuo mediamente italiano" caratterizzato dal fatto di avere come primo interesse il proprio tornaconto, che adatta poi all'analisi delle idee che il mondo intorno a lui produce. Ciò che mi serve è positivo, ciò che invece minaccia il mio personale egoismo è negativo... Mantenersi mentalmente fuori da questa palude, come cerchi di fare tu è segno di vitalità e di voglia di lasciare i remi fuori dalla barca per navigare in libertà nonostante tutto...
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